Award Sommergibile A.Millo 12-14 marzo 2022

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La Sezione URI POLISTENA-LOCRI IQ8BV, in occasione dell’ottantesimo anniversario dell’affondamento del Sommergibile A.Millo avvenuto al largo di Punta Stilo (RC) organizza il  :

Memorial Sommergibile  Ammiraglio Millo

 REGOLAMENTO

Partecipazione

E’ aperta a tutti gli OM italiani e stranieri

Periodo

Dalle ore 00.00 UTC del 12 marzo 2022 alle 23.59 UTC del 14 marzo 2022

Bande e Modi

Tutte le bande HF (WARC incluse) nei modi SSB, CW, DIGI (FT8-FT4-RTTY) nel rispetto del Band Plan

Collegamenti

Si dovrà collegare la stazione di sezione IQ8BV nei giorni 12, 13 e 14 marzo, in particolare giorno 13 marzo saranno attivate 2 referenze DTMBA, e si opererà dal luogo ove è posizionata la lapide in ricordo dell’evento in Satriano Marina (CZ) (DTMBA I001CZ)

Punteggio : 10 PUNTI per QSO

IQ8BV può essere collegata più di una volta al giorno, purché in bande e/o modi diversi.

La chiamata in SSB sarà “CQ MEMORIAL SOMMERGIBILE MILLO” quella in CW “CQ MSM”

Diploma

OM ed SWL dovranno collegare/ascoltare la stazione IQ8BV nel periodo sopra descritto, fino al conseguimento dei seguenti punteggi:

  • 50 punti per le stazioni italiane ‐
  • 30 punti per le stazioni europee ‐
  • 20 punti per le stazioni extraeuropee

Log

NON è necessario inviare LOG in quanto farà fede il LOG della Stazione IQ8BV.

L’invio del log è necessario solo per gli SWL (formato cabrillo, excel, notepad o altro) alla mail iq8bv.uri@gmail.com

L’award sarà scaricabile dal sito iq8bv.altervista.org

Ottantesimo anniversario dell’affondamento del

Regio Sommergibile Ammiraglio Millo

14 marzo 2022

Nei tardi anni trenta la Regia Marina varò quattro sommergibili facenti parte la classe “Ammiragli”: Ammiraglio Saint Bon, Ammiraglio Cagni, Ammiraglio Caracciolo e Ammiraglio Millo.

            Di questi solo il Sommergibile Ammiraglio Cagni sopravvisse alla Seconda Guerra Mondiale.

Il Regio Sommergibile Ammiraglio Millo fu varato il 31 agosto 1940 a Monfalcone, entrò in servizio il 1 maggio 1941 ed in quello operativo il successivo 14 settembre. Nei suoi 162 giorni operativi  effettuò 6 missioni offensivo-esplorative, 4 per trasporto  materiali in Africa settentrionale e altrettante di trasferimento tra porti nazionali percorrendo un totale di 8.045 miglia in superficie e 532 in immersione.

Nelle intenzioni dell’Alto Comando Marina (Supermarina) quella del Millo doveva essere l’ultima missione che avrebbe dovuto compiere in Mediterraneo. Infatti, nel promemoria n. 6 del 13 febbraio 1942, Supermarina aveva deciso che, in considerazione della mutata situazione in Africa settentrionale e nel Pacifico, era giunto il momento di venire incontro alla richiesta giapponese di poter avere alcuni sommergibili italiani e tedeschi in quelle acque. Per questo Supermarina aveva destinato a quel fronte le ultime due unità rimaste della classe Ammiragli, appunto il Millo e il Cagni.

L’urgenza del prendere una decisione e i previsti quattro mesi necessari per le modifiche da apportare alle due unità, rendevano di fatto l’ultima missione del Millo veramente tale e purtroppo lo fu, anche se in un senso totalmente diverso da quello desiderato da Supermarina. Verso le 13.30 del 14 marzo del 1942, il Regio Sommergibile Ammiraglio Millo fu affondato mentre, proveniente da Capo dell’Armi, navigava a zig zag in superficie alla volta di Taranto per rientrare in porto. Il sommergibile britannico P34 Ultimatum, lanciò quattro siluri e due di questi andarono a segno rispettivamente a centro nave e a poppavia della torretta, provocando il repentino affondamento del Millo al largo di Punta Stilo a circa 2 miglia dalla spiaggia di Monasterace (RC).

Con il sommergibile affondarono il comandante D’Amato, altri due ufficiali e 52 fra sottufficiali e marinai (altre fonti indicano un totale di 57 vittime), mentre il comandante in seconda Tenente di vascello Marcello

Bertini, altri tre ufficiali, due sottufficiali e otto marinai furono tratti in salvo (e catturati) dall’Ultimatum. Un ultimo sopravvissuto, il Sergente elettricista Lingua, fu salvato da una barca che, visto l’affondamento, era partita dalla costa.

Le prime notizie di un ritrovamento risalgono al 2000 grazie alla nave  oceanografica Magnaghi della Marina Militare che con il suo Side Scan Sonar aveva captato la sagoma di un sommergibile.     Grazie alla ricerche estenuanti del team Thalassoma Diving di Paolo Palladino, nel settembre del 2005 il relitto fu ritrovato e identificato adagiato sul fianco sinistro ad una profondità compresa fra i 65 e i 72 metri.

FONTI:

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